EPIFISI

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L’epifisi, detta anche ghiandola pineale per la sua forma a pigna (dal latino pinea), è un piccolo organo del sistema endocrino situato al centro della scatola cranica, tra le strutture del sistema nervoso centrale.

Misura circa un cm in lunghezza per mezzo cm di larghezza, e non pesa più di mezzo grammo. È la ghiandola più piccola del nostro corpo, ma ha l’importante funzione di secernere la melatonina, l’ormone che regola il ritmo sonno-veglia, e lo fa attraverso i pinealociti, le cellule endocrine che compongono il suo parenchima e che aumentano di numero durante le fasi notturne.

Anatomia

Il termine epifisi deriva dal greco ἐπί (epí che significa sopra) e φύσης (physis che significa nascere e crescere) e descrive la sua posizione nell’encefalo, sopra al mesencefalo che è una struttura nervosa parte del tronco encefalico. Più precisamente, è situata sopra l’estremità posteriore del terzo ventricolo cerebrale e, insieme all’abenula e la commessura posteriore, forma la parte del diencefalo chiamato epitalamo.

È molto vascolarizzata e, nonostante sia così piccola, l’afflusso di sangue relativo che riceve è secondo solo a quello dei reni.

Funzioni

L’epifisi è una struttura fondamentale per l’organismo in quanto deputata alla regolazione del ritmo circadiano. Viene raggiunta dalle fibre del nucleo sovra chiasmatico dell’ipotalamo, a sua volta raggiunto da fibre del nervo ottico che informano sullo stato di illuminazione. Questa ghiandola è quindi sensibile agli stimoli luminosi che vengono tradotti in messaggi ormonali.
L’epifisi sintetizza la serotonina, o 5-idrossitriptamina, a partire dall’aminoacido triptofano, la converte in N-acetilserotonina e infine in melatonina (N-Acetil-5-idrossitriptamina), l’ormone che regola il processo di sonno e di veglia.

La secrezione di melatonina aumenta nelle ore notturne, favorita dal buio, per diminuire poi nelle ore diurne, inibita dalla luce. La produzione notturna è quindi fondamentale per la regolazione del ciclo sonno-veglia perché induce il corpo a riposarsi.

La sua produzione è minima nei primi mesi di vita, aumenta nell’età giovanile per poi tornare a calare nell’età adulta e negli anziani.

La melatonina inibisce anche gli ormoni gonadotropici ipofisari che regolano lo sviluppo sessuale nella pubertà e il ciclo mestruale. La rimozione dell’epifisi in età prepuberale può causare la comparsa di pubertà anticipata.

Sembra che la melatonina sia anche in grado di agire sui livelli di leptina, l’ormone coinvolto nella regolazione del metabolismo e del consumo energetico, e di GH, l’ormone della crescita.

Clinica

Gli integratori a base di melatonina vengono spesso usati a scopo terapeutico per la riduzione dei tempi di addormentamento, per la regolarizzazione del sonno notturno e la stabilizzazione del ritmo circadiano. Un uso scorretto però potrebbe provocare degli effetti indesiderati come mal di testa, vertigine, nausea e sonnolenza.

La melatonina presenta inoltre delle proprietà antiossidanti e stimola il sistema immunitario.

Curiosità

Fin dall’antichità questa piccola struttura cerebrale ha avuto un certo rilievo. Il primo a parlarne in termini di ghiandola a forma di pinolo fu Galeno, e in seguito Cartesio nel suo “De homine” e successivamente ne “Le passioni dell’anima”. Cartesio fu affascinato dall’epifisi che definì come luogo in cui risiedeva l’anima e, quindi, il pensiero.

Gli egizi la raffiguravano spesso come un occhio, l’occhio di Horus o di Ra, e le correnti spirituali la considerano come il terzo occhio, trovandosi di fatto in mezzo alle sopracciglia, che permetterebbe di vedere quello che gli occhi veri e propri non sarebbero in grado di percepire.

Passando di nuovo alla scienza, da alcuni studi effettuati dallo psichiatra Strassman, sembra che l’epifisi sia anche responsabile della produzione di piccole quantità della sostanza psichedelica endogena dimetiltriptamina (DMT), responsabile di modificare la percezione delle cose soprattutto nella fase REM del sonno, intorno alle ore 3-4 del mattino.

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